Vincitore secondo ciclo #LARIOARSCOVID19

Il progetto il COVID-19 2020 ha terminato il secondo ciclo (13 aprile – 26 aprile). Nel contest #LARIOARSCOVID19 è stato proclamato vincitore l’artista: Eleonora Corti

RECENSIONE:

Osservando l’opera di Eleonora vediamo che ogni elemento è creato con attenzione e precisione e tutto contribuisce a determinarne un’atmosfera tra realtà e finzione che rassicura gli animi. Un lavoro vivido e colorato che mostra un ambiente rassicurante, un invito a ri-costruire un mondo ideale e a superare una realtà talvolta dai toni oscuri. Il viola-grigio che contrasta con i toni più  caldi dei fiori, col giallo-oro del pistillo e con l’azzurro cristallino dello sfondo. Il colore definisce il carattere e le sensazioni che l’artista prova e vuole trasmettere, un incantevole augurio di una prossima ripresa.

Se c’è un genere che è riuscito a catturare la fantasia delle persone di ogni estrazione sociale, questo è la fiaba, e tuttavia gli studiosi di folklore continuano ad incontrare grandi difficoltà quando tentano di spiegarne le origini storiche, l’evoluzione, la diffusione e la ragione per cui siamo attirati dal suo fascino, qualsiasi forma assuma. La tecnica del fumetto favorisce un uso originale e creativo, esce dal seminato; un linguaggio semplice concreto e personale, frutto di un processo creativo della mente capace di creare atmosfere fantasiose. Per noi è difficile resistere a quanto di immaginabile c’è nelle fiabe, che ci catturano profondamente e realizzano l’inimmaginabile; ci sono significati profondi in questi racconti, che provengono da conflitti umani.

Dal XIX secolo fino agli anni settanta del XX secolo, gli artisti visivi hanno generalmente celebrato lo straordinario ottimismo della fiaba attraverso svariate opere: dipinti, sculture, illustrazioni, fotografie, cartoni animati e film. E tra la fine del XX e gli inizi del XXI secolo il dominio della fiaba si è inesplicabilmente espanso e si è reso in grado di parlare attraverso le arti, di manifestarsi tramite immagini. Tuttavia le loro felici visioni sono mutate drammaticamente negli ultimi anni; molti artisti contemporanei non rappresentano più luoghi incantati ma assumono una prospettiva critica, intenzionata a turbare chi guarda e a rammentargli che il mondo è “fuori dai cardini” e che le fiabe non offrono alcuna alternativa.

Del 900 citiamo Marc Chagall. E’ tra i più importanti artisti del Novecento, conosciuto e amato per i suoi dipinti fiabeschi e dall’atmosfera romantica e surreale. Il suo stile fiabesco e incantevoli in cui si mescolano fantasia e realtà l’ha reso celebre e i suoi capolavori fanno oggi parte delle collezioni dei musei più importanti. L’immaginario artistico di Chagall nasce in Russia, suo paese d’origine. Vicino al Primitivismo, legato alle fiabe russe, il suo stile viene presto influenzato dal periodo parigino, dal fauvismo e dalla ricerca sul colore di Delaunay. I colori espressionisti e i temi associati al surrealismo, come il sogno, l’immaginazione, il ritorno al passato, racchiudono il suo linguaggio in ciò che si potrebbe definire “fauvismo onirico”.
“ Mi sembrava come una finestra da cui avrei potuto fuggire, evadere in un altro mondo.» Un mondo in cui serbò per tutta la vita i ricordi d’infanzia, che seppe trasfigurare nelle sue tele:

Invece tra i contemporanei Sarah Moon. E’ una fotografa francese di grande sensibilità che ha inventato una scrittura visiva unica e inconfondibile, un mondo fatto di grazia, immaginazione e poesia, un universo onirico e ludico dove regna una gaia nostalgia. In acrobatico equilibrio tra vero e falso, tra fiaba e finzione, ogni immagine risuona di mille echi; paesaggi di nuvole di cotone e cieli di inchiostro, boschi incantati e mari di ghiaccio fanno da sfondo a strane apparizioni. Da sempre interessata al mondo dell’infanzia, Sarah Moon ha ottenuto vasta notorietà in tutto il mondo per il suo lavoro su Cappuccetto Rosso; la sua versione di due fiabe di Andersen: La piccola fiammiferaia e Il soldatino di stagno sono state recentemente presentate in vari musei d’arte contemporanea nel mondo.

Dina Goldstein è una fotografa canadese conosciuta per la serie Fallen princesses creata nel 2007, in cui ha inserito le figure delle principesse della Disney in scenari moderni e reali. L’artista tratta temi come: povertà, obesità, inquinamento, con immagini provocatorie per attirare l’attenzione su diversi problemi attuali. Ha realizzato anche una serie di fotografie con la bambola icona Barbie e il suo fidanzato Ken, per far riflettere sulla condizione umana moderna.

Tim Walker è un fotografo inglese che lavora per importanti riviste di moda. “Tutte le mie foto sono legate alle cose che mi hanno fatto sognare da bambino”. Questa frase fornisce parecchi indizi sulle principesse dal chilometrico strascico azzurro, sui gatti color pastello, sulle miriadi di palloncini gonfiabili e sulle bambole dalle dimensioni spropositate che, frequentemente, appaiono nei suoi scatti. Walker ama rendere la foto un magico set in cui fiaba e surrealismo si incrociano indissolubilmente, materializzando un “paese delle meraviglie” inconfondibile, ampiamente caratterizzato dal colore. L’obiettivo è creare scene oniriche e ludiche, che rappresentano un immaginario basato sull’equilibrio tra realtà e finzione che deriva dalle fiabe dall’ infanzia.

“Anche se le ultime tendenze nella rappresentazione della fiaba parlano spesso attraverso immagini oscure e macabre, che catturano l’attenzione anche inquietando chi guarda, i miei scenari non possono seguire questa tendenza, che è opposta al mio modo di esprimermi.”

Eleonora Corti
Marc Chagall
Sarah Moon
Dina Goldstein
Tim Walter