IL CODICE SUL VOLO DEGLI UCCELLI

In questo manoscritto Leonardo da Vinci comincia ad analizzare il volo e la struttura degli uccelli per poi passare al disegno di macchine volanti.

Uno dei codici più straordinari nato dal genio di Leonardo che testimonia tutta la curiosità dell’essere umano per le meraviglie della natura e del mondo animale. 

 

Codex on the Flight of Birds

Description

In addition to creating masterpieces of Renaissance art, Leonardo da Vinci (1452‒1519) was interested in technology. He developed plans for a number of inventions, some with potential military uses, including a kind of armored tank and a deep-sea diving suit. Of the many subjects that Leonardo studied, he was particularly fascinated by the possibility of human mechanical flight. He produced more than 35,000 words and 500 sketches dealing with flying machines (he envisaged both a glider and a helicopter), the nature of air, and the flight of birds. In Codice sul volo degli uccelli (Codex on the flight of birds), produced in 1505‒6, Leonardo outlined a number of observations and concepts that were to find a place in the development of a successful airplane in the early 20th century. The codex illustrates his extraordinary command of a broad range of knowledge, theories, and ideas across the spectrum of art and science. The pen-and-ink drawings reflect his ability to analyze a wide variety of topics, including how mechanisms function, the principles of casting medals, gravity, the effects of wind and currents on flight, the function of feathers, how wing movements compress the air, the action of a bird’s tail, and other subjects. The notebook presented here also contains architectural sketches, some diagrams, and designs for machines, but most of its 37 pages are filled with Leonardo’s detailed notes and drawings on bird flight and his analysis of how birds keep their balance, move, steer, dive, and ascend in flight. The analysis is presented in Leonardo’s characteristic mirror writing, in which the text runs from right to left, with the individual letters reversed. Giorgio Vasari wrote of Leonardo’s notes: “whoever is not practiced in reading them cannot understand them, since they are not to be read save with a mirror.” The early modern history of this manuscript is complicated. Five folios were removed from the codex and sold in London in the mid-19th century. The heirs of Giacomo Manzoni di Lugo bought the major part of the codex in 1867 and sold it to Teodoro Sabachnikoff, a Russian scholar of the Renaissance, who also came to possess one of the folios from the London sale. In 1892, the year that he bought the folio, Sabachnikoff published the first printed edition of the codex, with folio 18 (the one he acquired in London) added as an appendix but still lacking the four folios that had been detached and sold to other buyers. On December 31, 1893, Sabachnikoff gave the work to Queen Margherita of Italy, who in turn passed it to the Royal Library of Turin. Folio 17 was added to the codex in 1913. Enrico Fatio, a Geneva collector, bought the last three folios (1, 2, and 10) and several years later presented them to King Victor Emmanuel II, through whom they were joined to the rest of the work. The codex was bound in 1967. It remained uncatalogued and stored in a safe until February 1970, when it gained the class mark Varia 95, once belonging to an illuminated Book of Hours, which was found missing during an inspection in 1936. The codex was displayed at the Smithsonian National Air and Space Museum in Washington, DC in 2013.

Codice sul volo degli uccelli
Descrizione
Oltre a creare capolavori dell’arte rinascimentale, Leonardo da Vinci (1452-1519) era interessato alla tecnologia. Ha sviluppato piani per una serie di invenzioni, alcune con potenziali usi militari, tra cui una sorta di carro armato corazzato e una muta da sub in acque profonde. Delle molte materie studiate da Leonardo, fu particolarmente affascinato dalla possibilità di un volo meccanico umano. Ha prodotto più di 35.000 parole e 500 schizzi relativi alle macchine volanti (immaginava sia un aliante che un elicottero), la natura dell’aria e il volo degli uccelli. Nel Codice sul volo degli uccelli (Codice sul volo degli uccelli), prodotto nel 1505-6, Leonardo delineava una serie di osservazioni e concetti che dovevano trovare un posto nello sviluppo di un aereo di successo all’inizio del XX secolo. Il codice illustra la sua straordinaria padronanza di una vasta gamma di conoscenze, teorie e idee attraverso lo spettro dell’arte e della scienza. I disegni a penna e inchiostro riflettono la sua capacità di analizzare un’ampia varietà di argomenti, tra cui il funzionamento dei meccanismi, i principi di lancio delle medaglie, la gravità, gli effetti del vento e delle correnti sul volo, la funzione delle piume, come i movimenti delle ali comprimono il l’aria, l’azione della coda di un uccello e altri soggetti. Il quaderno qui presentato contiene anche schizzi architettonici, alcuni diagrammi e disegni per macchine, ma la maggior parte delle sue 37 pagine sono piene delle note dettagliate e dei disegni di Leonardo sul volo degli uccelli e della sua analisi di come gli uccelli mantengano l’equilibrio, si muovano, guidino, si tuffino, e salire in volo. L’analisi è presentata nella caratteristica scrittura speculare di Leonardo, in cui il testo scorre da destra a sinistra, con le singole lettere invertite. Giorgio Vasari scrisse degli appunti di Leonardo: “chiunque non sia abituato a leggerli non può capirli, dal momento che non devono essere letti se non con uno specchio”. La prima storia moderna di questo manoscritto è complicata. Cinque fogli furono rimossi dal codice e venduti a Londra a metà del XIX secolo. Gli eredi di Giacomo Manzoni di Lugo acquistarono la maggior parte del codice nel 1867 e lo vendettero a Teodoro Sabachnikoff, uno studioso russo del Rinascimento, che arrivò anche a possedere uno dei fogli dalla vendita di Londra. Nel 1892, l’anno in cui acquistò il folio, Sabachnikoff pubblicò la prima edizione stampata del codice, con il folio 18 (quello che acquistò a Londra) aggiunto come appendice ma mancava ancora i quattro fogli che erano stati staccati e venduti ad altri acquirenti. Il 31 dicembre 1893, Sabachnikoff consegnò l’opera alla regina Margherita d’Italia, che a sua volta la passò alla Biblioteca Reale di Torino. Folio 17 fu aggiunto al codice nel 1913. Enrico Fatio, un collezionista di Ginevra, acquistò gli ultimi tre fogli (1, 2 e 10) e diversi anni dopo li presentò al re Vittorio Emanuele II, attraverso il quale furono uniti al resto del lavoro. Il codice fu rilegato nel 1967. Rimase non catalogato e conservato in una cassaforte fino al febbraio 1970, quando ottenne il marchio di classe Varia 95, un tempo appartenente a un Libro delle Ore illuminato, che fu trovato mancante durante un’ispezione nel 1936. Il codice era esposto allo Smithsonian National Air and Space Museum a Washington, DC nel 2013.